ECO INNOVATION

Esempi svolti di calcolo per casi concreti e simulazione risparmi ipotizzabili

Si riportano calcoli e ipotesi di 4 casi concreti (Sperimentazioni del Progetto SARR):

  1. impiego di scarti di acciaierie in edilizia
  2. recupero del FORSU in impianto integrato biogas-alghe
  3. recupero delle plastiche eterogenee per la produzione di asfalti modificati.
  4. recupero del cartongesso con prodotti espandenti per realizzazione di isolanti termici in edilizia.

Il caso n°5 (recupero di molecole bioattive da scarti di frutta) non è stato valutato in termini di risparmio di CO2, acqua ed energia.

Pur trattandosi di un recupero di “Materia” (calcolabile con il metodo 3), risulta impossibile valutare LCA relativi alla generazione di simili molecole bioattive.
Quindi manca il riferimento in tecnologia consolidata, da confrontare con il caso concreto svolto.

Passiamo ora ai 4 casi concreti:

Impiego di scarti di acciaierie in edilizia

Viene utilizzato il METODO 3.

Mediamente la scoria di fonderia ha sostituito, come legante, il cemento Portland per realizzare calcestruzzi per molte applicazioni diverse.

La percentuale di sostituzione del cemento, come legante, è stata mediamente del 20%, assicurando prestazioni sovrapponibili a quelle ottenute con manufatti tradizionali con solo cemento Portland.

Quindi si può ipotizzare che ogni kg di scoria utilizzata, determini la NON produzione di 0,2Kg di cemento Portland.

Si valutano CO2 – Energia – Acqua necessari per produrre un kg di Cemento Portland, e il 20% lo si può considerare RISPARMIATO. È il cosiddetto “rapporto di sostituzione” che è qui pari a 0,2.

Da dati di letteratura sul cemento Portland, si ricava:
FONTE: “Energy consumption assessment in a cement production plant” - 6 dic 2020 -

Citazione:
“Portland cement is manufactured by mixing limestone and clay in specific proportions at elevated temperatures. The process consumes 1.6 kg of raw material, requires 3.7 MJ of energy, and emits 1 kg of CO2 per kg of cement produced”

Valutazione del CONSUMO D’ACQUAper produrre Cemento Portland
FONTE: The blue and grey water footprint of construction materials: Steel, cement and glass
L’articolo dettaglia bene la valutazione di “Blue Water Footprint” e Gray Water Footprint”.
In particolare per “BLUE WATER FOOTPRINT” si cita:





Si utilizza quindi, per cemento PORTLAND un valore (Blue Water Footprint) di consumo di acqua pari a 2,2 l/kg

In particolare per “GRAY WATER FOOTPRINT” si cita:
“For Portland cement,the grey to blue WF ratio is 97”
Cioè indica per la GRAY WATER FOOTPRINT del cemento PORTLAND un valore pari a 210 l/kg.

IN totale, quindi il consumo di acqua (in litri) per produrre 1kg di Cemento Portland, è valutato in 212,2 l/kg

RICAPITOLANDO

“(ricaduta positiva in termini di Riduzione della CO2, risparmio di acqua e di risparmio energetico)
Siccome il “rapporto di sostituzione” è pari a 0,2 possiamo dire che:

ogni kg di scoria di fonderia utilizzata porta al risparmio:

  • di (3.7 x 0,2) = 0,74 MJ di energia (pari a 0,205 kWh)
  • di (1000 x 0,2) = 200g di CO2 emessa
  • di (212,2 x 0,2) = 42,44 l di Acqua.

Queste relazioni possono dare quantificazioni rapide per valutare i vantaggi ambientali che si possono ottenere, se si conosco i volumi di scoria di fonderia usati al posto del cemento Portland.

Ecco qui sotto una simulazione indicativa, in funzione dei volumi giornalieri che si ipotizza di trattare:

Kg di scoria:  
  • 0 ton di CO2 risparmiati ogni giorno
  • 0 kWh di energia risparmiata ogni giorno
  • 0 mc di acqua risparmiata ogni giorno



Scoria di Fonderia

Manufatti cementizi strutturali, realizzati con sostituzione parziale del cemento portland con le scorie di fonderia


Recupero del FORSU in impianto integrato biogas-alghe

Viene utilizzato il METODO 3.

Dalle relazioni tecniche del progetto si ricava:

“produzione di metano che oscilla tra i 400-450 litri di metano per Kg di rifiuto nel caso della SC-FORSU (raccolta separata da grandi utenze), contro i 370-400 LCH4/Kg rifiuto e i 150-350 LCH4/Kg rifiuto derivanti, rispettivamente da SS FORSU (raccolta con separazione alla fonte) e FORSU proveniente da sistemi di raccolta non differenziati.”

E ancora:

“Dal funzionamento con FORSU si attende una producibilità di biogas di circa 180 Nmc per ogni tonnellata di tal quale.

Considerato che il bioreattore, in funzionamento come digestore, tratterà una quantità di biomasse pari a circa 1 ton/gg, si determina una disponibilità di biogas media oraria pari a circa 7,5 Nm/h.

Stante la disponibilità attesa di biogas, è stato prevista l’installazione di un cogeneratore in grado di produrre contemporaneamente una potenza elettrica di 15 kW e una potenza termica in acqua calda pari a circa 20 kW”

Si ricorda che per definizione, il ciclo completo della CO2 per qualsiasi biomassa è ZERO. Quindi valutazioni della Carbon Footprint hanno poco senso. IL ciclo che giustifica l’intero processo è di natura ECONOMICA, infatti è una VALORIZZAZIONE. Non si giustifica con bilanci di massa-energia, ma con bilanci economici, che conferiscono VALORE ad un Rifiuto, tramite la trasformazione di parte di esso in Bene Economico.

Quindi le riduzioni possibili in termini di impatto ambientale si possono avere sulla energia recuperata per il fatto di produrre metano utilizzabile. Cosa che NON sarebbe avvenuta se non si fosse usata la digestione anaerobica.

Diciamo che il metano che si ottiene, NON è derivato dalle fonti tradizionali di estrazione, o gassificazione del carbone, e quindi si possono ipotizzare risparmi su:

  1. Energia di estrazione, pompaggio, raffinazione e distribuzione del metano.
  2. Quantità di CO2 non emesse, perché non si son generate le energie usate al punto 1 precedente
  3. Risparmio di acqua correlato alla non effettuazione dei cicli indicati al punto 1 precedente.

Per il Gas Naturale (che è sostanzialmente metano…) il concetto che ci guida è quello del cosiddetto “EROEI” (“Energy Return On Energy Investment”). IL valore di EROEI tabellato, per il gas Naturale è compreso fra 5 e 6. Cosa significa? Che la ENERGIA contenuta nel singolo Standard Metro cubo di Metano, (consegnato nel punto di utilizzo!), ottenuto con metodi tradizionali, è 5-6 volte più ALTA dell’energia che si è spesa per produrlo, nella forma in cui lo possiamo usare. Fissiamo quindi un valore affidabile pari a “EROEI” Metano = 5,5

Come usiamo questo numero?

Possiamo immaginare che se spendo “X” di energia per produrre 1 Nmc (Normal metro cubo) di Metano, e ottengo “5,5 volte X” di energia usabile, questo significa che la energia netta per ogni singolo Nmc di Metano è “4,5 volte X”. Cioè ogni singolo Nmc ha “bruciato” 1/5,5 = 18,2% della sua energia, per “generare sé stesso”.

Siccome il nostro sistema digestore, per 1ton/giorno di FORSU produce [7,5 Nm/h x 24h] = 180Nmc al giorno, posso dire che il 18,2% di questa energia è risparmiato, rispetto alla situazione standard in cui il Metano venisse estratto e purificato.

In sintesi: ogni giorno ho risparmiato il 18,2% di 180 Nmc, pari a 32,72 Nmc di metano, A PARITA’ DI ENERGIA ELETTRICA E CALORE GENERATI.

Valutazione del CONSUMO D’ACQUA per produrre “Natural Gas” FONTE: The traded water footprint of global energy from 2010 to 2018

ed in particolaredalla TABELLA 1 “Table 1 Water intensity factors and ranges for each energy commodity considered in the database

si estrae il valore: Natural Gas - 2.14 × 10−4 - Mean WF (m3/kg) pari a 0,214 l/kg. Per essere coerenti con le unità di misura usate per il Metano, bisogna riportarci al Nmc (NORMAL-metro-cubo) di metano. Alla temperatura di 0°C e alla pressione di 1 atmosfera (condizioni dette “NORMALI”, da cui NORMAL metro cubo) la densità del metano è pari a 0,717 kg/m3. QUINDI facendo la conversione otteniamo 0,214 l/kg x 0,717 kg/m3 = 0,1534 l/Nmc Questo è il risparmio di acqua, in LITRI, per OGNI singolo Nmc di metano prodotto

Consideriamo un altro aspetto di questo progetto. NON ci si limita a produrre Biogas a partire dal Forsu, avendo come sottoprodotto il digestato anaerobico.

Si è integrato, al digestore, anche un particolare BIOREATTORE, che determina una particolare crescita di alghe (alimentate con il digestato, dopo la produzione di Biogas). Per metabolizzare il digestato, tali alghe hanno bisogno di CO2. Sarebbe da valutare per kg di Forsu utilizzato, e Nm3 di metano prodotto, quanta crescita di alghe c’è e quanta CO2 sono in grado di catturare, tramite le alghe. In realtà l’unica vera operazione di cattura della CO2 è solo tramite la crescita di alghe. Ma a rigore anche questa è nel ciclo a ZERO di qualsiasi biomassa.

RICAPITOLANDO

“(ricaduta positiva in termini di Riduzione della CO2, risparmio di acqua e di risparmio energetico):
Per ogni Ton di FORSU, digestato, ottengo 180 Nmc di Metano. Posso quindi affermare che entro le ipotesi fatte sopra, i risparmi ottenibili sono, per 1 Ton di FORSU trattata:
  • di 32,72 Nmc di metano/Ton di FORSU trattata.
    - o Pari a (32,72 x 11,288) = 369,36 kWh (temici)/Ton di FORSU (1 Nmc di Metano ha un potere calorifico superiore pari a 11,288kWh)
  • di (32,72 x 2,37) = 77,52kg di CO2 per ogni Ton di FORSU trattata
    - Infatti ogni Nmc risparmiato di Metano, a parità di energia prodotta, evita la emissione di circa 2,37kg di CO2
  • di (32,72 x 0,1534) = 5,019 LITRI di ACQUA per ogni Ton di FORSU trattata.
    - Infatti ogni Nmc risparmiato di Metano, a parità di energia prodotta, evita l’impiago di circa 0,1534 l di ACQUA


Ton di FORSU:  
  • 0 ton di CO2 risparmiati ogni giorno
  • 0 kWh di energia risparmiata ogni giorno
  • 0 mc di acqua risparmiata ogni giorno



Impianto pilota digestore


Recupero delle plastiche eterogenee per la produzione di asfalti modificati

Viene utilizzato il METODO 2.

La ipotesi ragionevole, per questa sperimentazione, al fine di stimare convenienza energetica e di risparmio C02: è questa

“l’utilizzo delle plastiche eterogenee sostituisce additivi direttamente sintetizzabili dal petrolio o derivati e quindi ogni ton usata di plastiche eterogenee rispetto all’uso standard di additivi, risparmia la estrazione e consumo di X tonnellate di petrolio. Immaginando di usare una poliolefina media come il PP (polipropilene) (ma potrei analogamente procedere per Polietilene…)

  1. Per la CO2: traendo il dato di letteratura che la sintesi di un kg di PP (anche ammettendo di usare le più avanzate “BAT”) produce: 1.58 kg CO2/Kg-PP
    (fonte: “Carbon footprint and embodiedenergy of PVC, PE, and PP piping: Perspective on environmental performance”
    possiamo affermare che ogni kg di PP usato come additivo per bitumi risparmia ALMENO 1,58kg di CO2.
  2. Per l’energia: invece uso, come fonte,dati del tipo:
    ”Eco-profiles of the European Plastics Industry POLYPROPYLENE (PP)” che indica:
    “The average gross energy required to produce 1 kg of polypropylene is 73 MJ with a range of values extending from 54 MJ to 94 MJ.”
    a. 1 Megajoule [MJ] = 0,278 Kilowattora [kWh].
    b. Quindi OGNI KG DI PLASTICHE ETEROGENEE USATO DETERMINA IL RISPARMIO DI: 73 x 0,278 = 20,29kWh
  3. Per il consumo di acqua invece uso, come fonte,dati del tipo:
    Water Footprint Assessment of Selected Polymers, Polymer Blends, Composites, and Biocomposites for Industrial Application

    Il caso citato calcola la Water Footprint per un EURO pallet, ipotizzandolo di farlo ocn vari polimeri. Ovviamente estrarremo la quota parte necessaria SOLO per generare la unità di massa di Polipropilene. Tralasciando tutti gli altri contributi. Da tale fonte ricavo, per LA SOLA MATERIA PRIMAPP (polipropilene): a pagina 13/18:
    “…for PP, the value of water footprintwas ~4 timeslower and equaled 0.059 m3/kg” Questo è il risparmio di acqua, in METRI CUBI, per OGNI singolo kg di plastiche eterogenee recuperato come aditivo.

RICAPITOLANDO

“(ricaduta positiva in termini di Riduzione della CO2, risparmio di acqua e di risparmio energetico):

Per ogni kg di plastiche eterogenee recuperate, (e usate come additivi per asfalti modificati), possiamo ritenere che, entro le ipotesi fatte sopra, i risparmi prevedibili siano:

  • 1,58kg di CO2, per ogni kg di plastiche eterogenee recuperate
  • 20,29kWh di energia, per ogni kg di plastiche eterogenee recuperate
  • 59 LITRI di Acqua, per ogni kg di plastiche eterogenee recuperate

Queste relazioni possono dare quantificazioni rapide per valutare i vantaggi ambientali che si possono ottenere, se si conosco i volumi di plastiche eterogenee recuperate come additivi per asfalti modificati.

kg di plastiche eterogenee:  
  • 0 ton di CO2 risparmiati ogni giorno
  • 0 kWh di energia risparmiata ogni giorno
  • 0 mc di acqua risparmiata ogni giorno



Conglomerati bituminosi con plastiche eterogenee come additivo.



Recupero del cartongesso con prodotti espandenti per realizzazione di isolanti termici in edilizia

Viene utilizzato il METODO 3.

Si sono stabilite le condizioni di produzione futura del cartongesso fotocatalitico, reimpiegando il cartongesso riciclato.

Si impiegherà, come materiale di riciclo, solo gesso di tipo A, cioè cartongesso “Standard” poiché costituito da una lastra di gesso racchiusa tra due strati di cartone. Tra i tre campioni è il più facile da rompere e maneggiare.

Inoltre il tipo A, è gesso IDRATO, (Solfato di calcio biidrato) cioè mostra di avere una struttura di gesso puro, è il più facile da polverizzare e da rilavorare.

Si è verificato che la rilavorazione meccanica (eliminazione del cartone e polverizzazione del gesso, per riportare il cartongesso a “GESSO IDRATO” è comunque una frazione minima del quantitativo energetico, e del costo di produzione e di impatto ambientale necessari per PRODURRE ex-novo il “GESSO IDRATO”.

Si assume quindi, cautelativamente, che un kg di “Gesso riciclato” sostituisca 0,95kg di “GESSO IDRATO VERGINE”.

Quindi in termini di CO2, energia ed acqua risparmiata, possiamo dire che ogni kg di gesso riciclato, risparmia le relative quote parti di CO2, energia ed acqua necessarie per produrre 0,95kg di GESSO IDRATO VERGINE (solfato di calcio biidrato)

Dai dati di letteratura, per il gesso idrato si ricava:

RISPARMIO ENERGETIO:

FONTE: LIFE CYCLE ANALYSIS OFGYPSUM BOARD AND ASSOCIATED FINISHING PRODUCTS

Si estrae da (pag.35/150) documento:
LIFE CYCLE ANALYSIS OFGYPSUM BOARD AND ASSOCIATED FINISHING PRODUCTS

TABLE 2.5 - TYPICAL EFFICIENCIES AND ENERGY CONSUMPTION OF DIFFERENT CALCINATION KETTLES

i valori tipici di energia usata per produrre gesso purezza 91%: 1 GJ/ton di gesso hemihydrate per la estrazione e trasporto del minerale di base.

Stesso documento, pag.49/150

TABLE 4.1 - WEIGHTED AVERAGE ENERGY USE FOR GYPSUM EXTRACTION (GJ/TONNE OF STUCCO) i valori tipici di energia usata per estrarre e trasportare il minerale grezzo di base:

0,05 GJ/tonne di gesso hemihydrate

QUINDI RECUPERANDO IL GESSO DAI PANNELLI DI CARTONGESSO SI ASSUME DI RISPARMIARE CIRCA: (1+0,05) =1,05 MJ/kG di gesso recuperato. Pari a 0.2917 Chilowattora/kg di gesso recuperato

L’utilizzo di energia per macinazione c’è sia nel gesso da minerale naturale, che nel gesso recuperato da cartongesso, per cui questa quota-parte si ritiene invariante.

RISPARMIO DI CO2:

I forni per la produzione di gesso sono usualmente alimentati con combustibili fossili. NON con energia elettrica. Immaginiamo sia METANO.

In combustione 1 mole di Metano (16g) produce una mole di CO2 (44g).

Siccome ogni kg di gesso risparmia 1,05Mj, e il PCI del metano è 50,0 MJ/kg, allora si risparmia la combustione di 1,05/50= 0,021kg di metano, pari a 21g di Metano. Dati i rapporti molari visti sopra, questo significa risparmiare 21/16 x 44 = 57,75g CO2 per ogni kg recuperato di gesso

RISPARMIO DI ACQUA:

Per il consumo di acqua invece uso, come fonte,dati del tipo:
Concrete water footprint: a streamlined methodology

In particolare per il GESSO (Gypsum) ricavo: (pag.45 su 163)
Figure4-2Water inventory figures for cement production. a. Cement as total; b. Dust suppression; c. Gypsum; d. GBFS; e. Clinker
Due diversi calcoli di valori di Water Footprint per gesso: 143 e 273,7 l/kg
Prendiamo come rappresentativo il valore medio fra i due, cioè assumiamo di risparmiare 208 LITRI di Acqua per ogni kg recuperato di gesso

RICAPITOLANDO

(ricaduta positiva in termini di Riduzione della CO2, risparmio di acqua e di risparmio energetico):

ogni kg di gesso recuperato, da cartongesso, porta al risparmio:

  • di 0,2917 Chilowattora/kg di gesso recuperato
  • di 57,75g CO2 per ogni kg di gesso recuperato
  • di 208 LITRI di Acqua, per ogni kg di gesso recuperato.


Queste relazioni possono dare quantificazioni rapide per valutare i vantaggi ambientali che si possono ottenere, se si conosco i volumi di gesso recuperati.

Ecco qui sotto una simulazione indicativa, in funzione dei volumi giornalieri che si ipotizza di trattare:Ecco qui sotto una simulazione indicativa, in funzione dei volumi giornalieri che si ipotizza di trattare:

kg di gesso:  

  • 0 ton di CO2 risparmiati ogni giorno
  • 0 kWh di energia risparmiata ogni giorno
  • 0 mc di acqua risparmiata ogni giorno



Gesso emidrato in polvere